Negli anni si è sempre cercato di costruire un modello funzionale di risposta del corpo umano alle disposizioni meccaniche interne ed esterne. Storicamente si è sempre cercato di fare paragoni con schemi statici che si analizzano nell’architettura e nella scultura.
Categoria: Formazione
Occlusione, ATM, Postura: considerazioni per un approccio globale – parte III
Il ruolo dell’apparato stomatognatico nella respirazione lo possiamo riassumere in questi concetti:
La respirazione è la prima funzione a comparire e ultima a scomparire; il complesso cranio-maxillo-facciale ha stretti legami con l’insieme della gabbia toracica (catena viscerale anteriormente e vertebrale posteriormente), tutte queste strutture hanno origine comune, membranosa: esiste quindi una concatenazione nello sviluppo armonico o patologico.
Occlusione, ATM, Postura: considerazioni per un approccio globale – parte II
La lingua può essere considerata come un prolungamento cefalico della colonna cervicale; ha origine infatti dai 4 somiti sotto-occipitali. Con lo sviluppo degli archi branchiali del mascellare e della mandibola i questi somiti migrano anteriormente e danno origine alla lingua.
Questionario MUS ed HRV: due strumenti indispensabili per valutare il SNA
Saper utilizzare almeno uno di questi due strumenti ci permette di capire meglio come sta il nostro paziente e, quindi, di impostare più efficacemente l’approccio manipolativo.
Occlusione, ATM, Postura: considerazioni per un approccio globale – parte I
La relazione tra malocclusione, postura corporea e disordini dell’ATM (DTM) è un argomento controverso e tuttora molto dibattuto in ambito scientifico. In una recente revisione della letteratura (Manfredini D, Castroflorio T, Perinetti G, Guarda-Nardini L.) si afferma che le indagini posturografiche non hanno trovato costantemente una relazione tra occlusione e postura corporea.
Razionale per un approccio integrato alla gestione del paziente con artrite reumatoide: l’osteopatia e il sistema antinfiammatorio colinergico – parte III
Le molecole mediatrici dell’infiammazione in grado di attivare il ramo sensoriale del vago sono svariate: endotossine, prostaglandine, sostanza P, citochine infiammatorie e altri prodotti endogeni ed esogeni rilasciati durante le infezioni e le lesioni. Il ramo efferente, invece, rilascia neuropeptidi, catecolamine e sostanza P, ossia quelle molecole che si legano ai recettori espressi dalle cellule endoteliali e muscolari lisce, dai linfociti, dai monociti, dai macrofagi ecc. per regolare la vasodilatazione, l’aumento della permeabilità dei capillari, il reclutamento dei neutrofili e altro ancora (Tracey 2014).
Razionale per un approccio integrato alla gestione del paziente con artrite reumatoide: l’osteopatia e il sistema antinfiammatorio colinergico – parte II
Negli ultimi anni stanno emergendo sempre più evidenze sulle modalità di azione della manipolazione osteopatica. In questo caso, dopo aver spiegato le modalità di funzionamento del sistema antinfiammatorio colinergico, mi soffermerò soltanto sul suo effetto iperparasimpaticotonico (Ruffini 2015) e conseguentemente antinfiammatorio per evitare che il documento venga troppo lungo.
Razionale per un approccio integrato alla gestione del paziente con artrite reumatoide: l’osteopatia e il sistema antinfiammatorio colinergico – parte I
Sempre più spesso gli osteopati visitano e seguono pazienti affetti da patologie autoimmuni e, in particolare, da artrite reumatoide (AR). Il seguente documento analizza il razionale scientifico in grado di spiegare i benefici effetti che i pazienti riferiscono dopo il trattamento osteopatico, sperando che un domani si possano strutturare progetti di ricerca clinici da integrare alle terapie farmacologiche che vengono normalmente somministrate.
La Misurazione della Heart Rate Variability (HRV) e la sua importanza per la salute
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha portato alla luce l’importanza dell'Heart Rate Variability (HRV), ovvero la misurazione della variabilità dell’attività del nostro cuore nel tempo e in relazione al contesto: i soggetti che hanno una alta variabilità della frequenza cardiaca presentano livelli di salute più elevati e sono in grado di reagire più efficacemente agli stress, all'infiammazione e alle patologie. Al contrario, i soggetti con bassi valori di HRV sono caratterizzati da uno stato di infiammazione cronica, stress cronico ed esposizione a patologie, anch'esse croniche.