Il mal di schiena: ecco le ultime indicazioni dei ricercatori

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Osteopatia e mal di schiena: le ultime indicazioni dei ricercatori

Come si cura il mal di schiena? Non certo con i farmaci e la chirurgia! Queste infatti sono le conclusioni di un gruppo di ricercatori che recentemente ha fatto un’importantissima pubblicazione, addirittura con tre articoli (Hartvigsen J. et al., Foster N.E. et al., Buchbinder R. et al.), sulla prestigiosa rivista medica Lancet.

Quali sono le migliori terapie? In prima linea abbiamo l’esercizio e la mobilizzazione fisica, assieme alla gestione della dimensione psichica del disturbo, tramite psicoterapia e tecniche di gestione dello stress.

Sull’armamentario farmacologico normalmente usato, il Lancet ci fa il seguente quadro: il paracetamolo (alcuni lo conoscono meglio come tachipirina o tachidol) e il cortisone non sono raccomandati, i miorilassanti (tipo muscoril per intenderci) e gli antiepilettici non hanno evidenze sufficienti di efficacia, la stessa chirurgia viene pesantemente ridimensionata. Oltre a questo, si evidenzia anche un uso assolutamente improprio delle immagini (ad esempio risonanze, e radiografie).

Il quadro quindi che ci fanno è sicuramente desolante per la nostra medicina (i medici di base italiani battono tutti: il 56% prescrive immagini della colonna vertebrale in caso di mal di schiena), ma anche per il settore fisioterapico, dove spesso si applicano dispositivi elettrici che non hanno alcuna evidenza di efficacia (tecar, tens, etc.).

Qual è quindi l’approccio raccomandato dai ricercatori? Quello biopsicosociale e quindi di valutazione globale del paziente, basato sulla educazione al movimento, al controllo del dolore e su trattamenti non farmacologici. E’ quello che facciamo da sempre al CMO, applicando le indicazioni della ricerca scientifica alla clinica di tutti i giorni.