Il medico omeopata indaga inizialmente alla ricerca di sintomi psicologici (paure, ansie, irritabilità, ecc.) e dell’intelletto (deficit di memoria, comprensione, ecc.) che più angustiano il nostro paziente; passerà poi a verificare le sue reazioni alle diverse condizioni atmosferiche, l’effetto dei soggiorni al mare o in montagna, quello del riposo e del movimento; valuterà quindi le preferenze alimentari e, all’opposto, quei cibi che provocano disgusto e repulsione; si soffermerà ancora sulla facilità o meno ad addormentarsi, l’esistenza di risvegli notturni e di sogni o incubi ricorrenti; passerà così ad analizzare la vita sessuale del paziente ed i possibili problemi ad essa legati; studierà infine tutte quelle secrezioni ritenute patologiche allo scopo di verificarne aspetto, colore, odore, ecc.
Tutto questo nel pieno rispetto di quella visione olistica dell’essere umano, proposta dalla Medicina Omeopatica, in virtù della quale quando un organo od una funzione sono alterati è in realtà l’organismo intero ad essere malato: la malattia è dunque solo la localizzazione finale di questo squilibrio generale; la guarigione definitiva potrà allora ottenersi solamente curando l’individuo in tutta la sua interezza.
E’ necessario effettuare una visita omeopatica tutte quelle volte che il disturbo, o la malattia da cui si è affetti, abbiano tendenza a recidivare con frequenza o comunque a cronicizzare: questo andamento, infatti, indica che l’organismo, a causa di una perturbazione permanente del suo fisiologico funzionamento, non è più in grado di pervenire spontaneamente alla guarigione.
La visita, allora, ha lo scopo proprio di individuare tale perturbazione che, opportunamente trattata, permetterà alla persona di tornare in buona salute come effetto della ritrovata armonia funzionale dei suoi organi e dei suoi apparati.