“Sono stressato”, “Non ce la faccio più”, “Devo cambiare qualcosa nella mia vita!” (intendi lavoro, casa, città, marito, fornaio…); nei casi più gravi “Mi sono ammalato per lo Stress”, “Mi ha fatto venire la pressione alta”…
È indubbio che le situazioni della vita creano tensioni faticose e semmai dannose, alcune si ripetono ancora e ancora.
Quello che non teniamo a mente (di-menti-care) e lasciamo facilmente scivolare via, è 1) ogni situazione dipende anche da noi, e 2) il modo con cui partecipo alle situazioni ha effetti su me stesso.
Per la Mindfulness l’osservazione del mio contributo agli eventi non si risolve nei risultati esterni, piuttosto sta principalmente in quelli stati interni che chiamiamo ‘reazioni‘. Si parla tecnicamente infatti di “reazione di stress”. Queste sono il risultato della attivazione di allerta in tutto il sistema psicofisico e sono quello che genera a lungo andare uno stato di debilitazione generale. Con l’aggravante che un evento difficile o pericoloso inoltre rimane trattenuto in noi e produce un continuo riproporsi mentale e fisico della scena passata e un ripetuto tentativo di creare soluzioni future. Questo ci ingabbia in una tipica situazione di stress. Osservare una reazione significa riconoscere l’attivazione automatica di schemi fisici, emotivi, mentali o di pensiero. Imparare a osservare queste modalità abituali, ci permette di liberarci da circoli ripetitivi che ci trascinano in percorsi già noti, assorbendoci molte energie, potendo trovare alternative più creative.
Riconoscere e mantenere l’attenzione su queste reazioni, è l’impegno principale. Il modello del ‘Rispondere con forza’ e in modo automatico a quello che ci ha disturbato non è più riconosciuto come valido: siamo in una Nuova Era!
Alla base del proposito principale della Mindfulness nell’ambito del lavoro per la riduzione dello stress c’è il sapere che il rendersi consapevoli di questi automatismi produce di per sé una modificazione degli stessi: portare l’attenzione a quello che accade dentro di noi nel momento presente, con accoglienza e gentilezza, cioè senza giudizio, e dare alla nostra esperienza spazio per essere accolta così come è, è il nuovo stile da seguire.